Come il plateatico di Casal de’ Pazzi intende vestirsi da “Mercato d’Autore”
Ci sono mercati e mercati, ognuno con le sue caratteristiche e peculiarità.
E se, nel cuore della Capitale, la struttura “coperta” è il modello edilizio preponderante, nei quartieri più periferici il plateatico attrezzato rappresenta il “modello” che meglio risponde all’esigenza di garantire al consumatore la piena sicurezza dei prodotti alimentari venduti tra i banchi, una gamma di merci non alimentari abbastanza ampia, integrata da laboratori artigiani che, in questi ultimi anni, si sono rivelati essere l’elemento che, più di ogni altro, ha rappresentato per i clienti una gradita novità nel contesto dell’offerta commerciale proposta.
E sì, quale signora solo 20 anni fa avrebbe pensato di trovare in uno stesso mercato due laboratori di “parrucchiere” che, ognuno con il suo target di clienti come riferimento, potesse giustificare, come ad esempio al mercato di Casal de’ Pazzi, una presenza doppia di questo tipo di attività.
L’ingresso di laboratori artigiani all’interno dei mercati di Roma è un’idea venuta all’inizio degli anni ’90, tra gli addetti ai lavori, quando il plateatico attrezzato era stato appunto concepito per ampliare l’offerta mercatale, ancora troppo marcata nel sostenere prevalentemente la vendita di ortaggi e frutta. Una delibera ad hoc fu adottata dal Consiglio Comunale per favorire la trasformazione di quei banchi che proponevano la vendita di prodotti ortofrutticoli perché divenissero dei veri e propri laboratori artigianali. Dapprima furono le attività di “calzolaio”, “sartoria”, “lavanderia” e “pizzeria a taglio” a caratterizzare quella che si presentava appunto come una vera e propria novità da trovare al mercato sotto casa. Negli ultimi anni è andato sempre più manifestandosi l’interesse di chi, al posto del negozio, al mercato volesse intraprendere l’attività di parrucchiere, estetista, “ricostruttrice” di unghie…. E come facevano un tempo le nostre mamme, per cambiare il taglio dei capelli o approfittare della disponibilità di una manicure, bisogna anche qui oggi prenotarsi con una telefonata o magari se si sta facendo la spesa alimentare, quando per quella sera è previsto un appuntamento galante oppure se ci si vuole semplicemente sentire a proprio agio, nell’andare ad una serata con gli amici oppure …. farlo soltanto per se stesse.
Fatto sta che al mercato di Casal de’ Pazzi le attività degli artigiani funzionano al punto tale che quel tetto del 10% dell’organico oltre i quale gli uffici comunali non autorizzano l’allestimento di nuovi laboratori è diventato anacronistico e, come sottolinea Stefania Di Francesco, presidente della locale AGS, andrebbe finalmente superato. Un appello che la stessa si sente di lanciare caldamente al nuovo assessore al Commercio della giunta di Virginia Raggi. Questo sarebbe un altro piccolo passo per dare fiducia in chi crede ancora che i mercati di quartiere possano assolvere ancora un ruolo importante nell’ambito dell’offerta commerciale della zona.
E gli operatori di Casal de’ Pazzi non si può dire che non facciano tutti gli sforzi, anche economici, per rilanciare la propria struttura. Stanno infatti per iniziare i lavori per allestire sul plateatico due aree dedicate, rispettivamente, per ricevere i clienti che vogliano gustare anche cucinati e nelle ore serali, prodotti offerti dai banchi alimentari e per ospitare eventi di richiamo peraltro già organizzati in una sede un po’ improvvisata già da qualche tempo a questa parte. Con la previsione, infine, di tinteggiare le strutture perimetrali che cominciavano a dimostrare il peso degli anni. Il tutto in linea con il brand dei “Mercati d’Autore”.