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Alla scoperta del Giardino Confucio, il cuore verde del Mercato Esquilino.

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La magia del mercato Esquilino è conosciuta da tutta Roma, ma in pochi conoscono la bella realtà del suo giardino e delle persone che lo curano. Una storia di tenacia, affetto e buona volontà, che ha creato un piccolo gioiello di flora e spiritualità all’interno del più multietnico mercato rionale romano.

La riqualificazione del Nuovo Mercato Esquilino

Il nuovo mercato Esquilino è un esempio unico nella realtà dei mercati rionali romani. Nato nel 2001 per trasferire lo storico Mercato di Piazza Vittorio che viveva oramai una situazione di sovraffollamento e degrado, rappresenta uno specchio del quartiere, tra i più multietnici della capitale. Al suo interno vi è un melting-pot unico, uno straordinario esempio di integrazione fra operatori locali, asiatici, sudamericani e africani. L’offerta, di conseguenza, è un viaggio nel mondo, e di fatti il mercato è frequentato da clienti da tutta la città ma anche da fuori, in cerca di spezie o alimenti particolari ed esotici. Quello che si conosce meno però, è il cuore del mercato, il chiostro attorno il quale si sviluppa la struttura, uno splendido giardino interno dove si incontrano operatori e avventori del mercato con giovani studenti che frequentano l’università “Roma Tre”, posta al secondo piano. Pochi lo conoscono, ma oggi vogliamo ripercorrere la storia di questo delizioso spazio, chiamato “Il Giardino Confucio”.

I primi impianti: melangoli, palme e la statua di Confucio

Statua di Confucio, Mercato Esquilino

I lavori per riqualificare la struttura, che precedentemente erano due caserme militari, partono nel 2000, con l’intento di creare la nuova sede del mercato di Piazza Vittorio, che prenderà il nome attuale di Nuovo Mercato Esquilino. Durante questi lavori l’ex parcheggio dei mezzi militari viene trasformato in area verde ricreativa, con il trapianto di palme cinesi, otto melangoli e piante di falso gelsomino. La corte intorno all’area ospita ovviamene il mercato, mentre gli uffici ricavati al secondo piano vengono affittati a varie realtà, tra cui l ”Istituto Confucio”, che una volta insediatosi dona, nel 2006, alla città di Roma una statua di Confucio portata direttamente dalla Cina. Si tratta ancora dell’unica statua del filosofo cinese presente nel nostro paese.

Mafia Capitale: il degrado e l’abbandono

La storia del giardino inizia, quindi, con lo stesso entusiasmo che accompagna il trasferimento dei banchi nella bellissima nuova sede, ma presto questa potenziale risorsa sociale subisce un brusco arresto. La gestione dello spazio viene affidata alla “Cooperativa 29 Giugno”, che si sarebbe dovuta occupare della manutenzione ordinaria e dello sviluppo dell’area. In pochi anni invece la flora impiantata muore quasi completamente, l’impianto di irrigazione viene dismesso e mai rinnovato, e il giardino vive uno stato di degrado e abbandono totale diventando, da che doveva essere il fiore all’occhiello, l’area più inospitale della struttura. A interrompere il supplizio ci pensa la magistratura, dopo che viene scoperchiato il calderone di “Mafia Capitale”, di cui la “Cooperativa 29 Giugno” era il fulcro della cupola criminale portata alla luce dalla indagini.

La forza di volontà e l’affetto di quartiere, l’inizio di un nuovo corso

Giardino Confucio, Mercato Esquilino

Chiusa quest’esperienza di non gestione, il giardino si trova senza nessuno a curarlo. E allora, come spesso accade, a buchi e sviste istituzionali sono i cittadini a metterci una toppa. Alcuni residenti cominciano a ripulire i danni della precedente gestione, rimboccandosi le maniche a titolo volontario, come gesto d’affetto verso il quartiere e soprattutto verso il mercato, che per chi abita in zona rappresenta troppo per poter assistere a tale maltrattamento. L’azione viene coordinata da Massimo Liviadotti, artista residente del quartiere e presidente dell’Associazione “Respiro Verde Legalberi“, attiva in progetti di tutela e salvaguardia ambientale. L’iniziativa, spontanea e figlia solo della coscienza civile cittadina, torna piano piano a ridare lustro al giardino, ma rimane sostenuta solo con i mezzi propri dei volontari.

L’ufficializzazione e l’esplosione della biodiversità

Respiraverde Legalaberi

Nel 2015 però il Comune premia la forza di volontà di Massimo e concede la gestione ufficiale dello spazio all’associazione, che come prima cosa intitola il giardino, che da allora è ufficialmente diventato “Il Giardino di Confucio”. Finalmente lo spazio viene ridato alla collettività, e da allora è diventato un gioiello di biodiversità, che presto diventa anche un’attrazione turistica per la presenza di alcune piante rare, tra cui spicca un esemplare di una varietà di rosa arcaica, cui il seme probabilmente è stato portato da qualche uccello, e di cui si sta studiando l’origine. Il giardino ora è, di fatto, uno stupendo laboratorio floristico sperimentale, tra specie sviluppatesi spontaneamente e impianti realizzati dall’associazione in collaborazione con progetti locali o internazionali di preservazione di specie rare.

Trapianti eccellenti e collaborazioni internazionali

Giardino Confucio Mercato Esquilino

Nel 2015 il giardino viene scelto per la messa a dimora di “kako di Nagasaki” nell’ambito del “Kaki Tree Project”, con il patrocinio del Comune di Roma. Il progetto distribuisce in giro per il mondo piantine derivate dall’unica pianta sopravvissuta al disastro di Nagasaki. Nello stesso anno, grazie ad una collaborazione con “Samantabhadra”, associazione buddhista di Roma, il giardino ospita la cerimonia del Ficus religiosa. Per la comunità buddhista di Roma il giardino è infatti un luogo di riferimento, e spesso ospita iniziative di preghiera o di incontro delle comunità buddhiste e orientali romane, nonché giornate o corsi delle varie discipline di meditazione. L’ultima installazione illustre in ordine di tempo è avvenuta nel 2020, quando, in concerto con “Living Chapel” e l’Orto Botanico di Roma, il giardino riceve da quest’ultimo due cipressi nell’ambito del progetto “Giardino Laudato Si”, promosso da Papa Francesco.

Venite a scoprire il Giardino Confucio!

l giardino, oltre che essere un piccolo museo botanico, è finalmente una piazza sociale incredibile, dove quella mescolanza di culture, persone, stili di vita che caratterizzano il Nuovo Mercato Esquilino raggiungono una nuova dimensione, con la condivisione dello spazio fra popolo del mercato e popolo universitario dell’Università Roma Tre, che ha le aule proprio sopra il giardino. La prossima volta che siete in zona il nostro consiglio è quindi quello di perdervi nel viaggio di sapori e odori incredibile nel mercato Esquilino e poi rilassarvi ammirando il gioiello che è oggi il Giardino Confucio. E se volete essere informati su tutte le attività e le iniziative culturali, religiose e ricreative ospitate, contattare l’Associazione “Respiro Verde Legalberi”, tramite i loro canali social o all’indirizzo mail.

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